18 dic

Caso Lollo: come è stato possibile?

E’ sempre difficile parlare di Magistratura e di Giudici. A volte si ha la percezione possa essere pericoloso, a volte non conveniente. Sta di fatto che quando non si parla di qualcosa, proprio lì dentro è più facile si annidino “stranezze” e soprattutto sia più difficile farle emergere.

Non si può negare d’altro canto che i Giudici costituiscano una casta fortissima nel nostro paese che all’occorrenza si chiude a riccio per tutelare se stessa. Ma quando si tutelano gli interessi di una categoria, spesso non si tutelano quelli di tutti gli altri, nel qual caso dei cittadini.

Tornando ai fatti dei nostri giorni, vorrei condividere alcune riflessioni sul cosiddetto “Lollogate”. Si è detto tanto sul “cosa sia successo” ma molto meno sul “come sia stato possibile” che nelle stesse aule di Giustizia si sia potuto perpetrare un tale fattispecie di reato, di cosi’ ampie proporzioni, per così lungo tempo e nonostante le pesanti avvisaglie fatte presenti anche da un altro giudice del Fallimento, Dott. Amatore, al Presidente di Sezione, Dott. D’Auria.

Cio’ nonostante per il Presidente del Tribunale, Dott. Pandolfi, quanto accadeva non era prevedibile. Si è dovuto attendere la denuncia di un professionista esterno alla Magistratura, Dott. Mastrogiacomo, e se non fosse stato per la coscienza di questo, probabilmente il Dott. Lollo starebbe ancora tranquillamente operando all’interno del Tribunale. Davvero molto inquietante.

Allo stesso modo non può non destare perplessità la decisione di affidare gli incarichi dei fallimenti gestiti da Lollo ai professionisti di Napoli. E’ davvero questo in nocciolo della questione o forse è solo un modo per sviare l’attenzione e che invece a non funzionare è stato altro e all’interno del Tribunale di Latina?

E’ quello che ho provato a chiedermi nelle seguenti note pubblicate da Latina Oggi latina24ore.

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